mercoledì 23 gennaio 2008

mappe mentali per il technical writer

Da alcuni anni mi sono abituato ad usare le mappe mentali nella editoria tecnica. Il mio utilizzo non corrisponde alla tecnica del mind-mapping. Invece di questa tecnica di supporto alla creatività il mio utilizzo è più razionale.

Uso le mappe mentali principalmente durante 2 fasi della realizzazione di un manuale d’uso:

  • durante la raccolta delle informazioni:
    • in questa fase è importante di ordinare e strutturare le informazioni
    • importante è la possibilità di poter modificare velocemente struttura e ordine
    • identifico le parti riutilizzabili da manuali precedenti
  • durante la produzione:
    • tengo traccia dell’avanzamento del progetto
    • Con delle icone assegno rapidamente uno stato d’avanzamento e lo riconosco a colpo d’occhio
Nella maggior parte dei casi utilizzo il software Freemind. E’ un software opensource programmato in Java. Il risultato è un file in formato XML, che può essere utilizzato anche in altre applicazioni.

Questo software, ora nella versione 0.8 è stabile. Delle volte purtroppo è un po’ lento. Nella versione 0.9, che è ancora in beta, verranno aggiunte altre caratteristiche importanti come la gestione dei metadati per ogni nodo.

Un’alternativa a Freemind sono i più recenti strumenti collaborativi, per creare e condividere mappe mentali online: MindMeister oppure Mind42. Il loro utilizzo è intuitivo. Intuitivo e basta: Provatelo.

link correlati:

venerdì 11 gennaio 2008

Il primo convegno nazionale sull’e-learning

Online 30-31 gennaio ’08: eLearningPoint 2008

Lo strumento del webinar mi è diventato familiare e lo apprezzo molto. Parteciperò invece per la prima volta ad un convegno online. A dire il vero in questo caso avrei preferito un convegno tradizionale. Mi sarebbe piaciuto conoscere i relatori e gli altri partecipanti di persona per scambiare opinioni, esperienze e anche i biglietti di visita.

Ma credo che l’argomento stesso abbia spinto gli organizzatori a questa forma con presenza remota.

Le offerte formative in modalità e-learning aumentano continuamente. Con la loro maggiore diffusione si stanno affilando gli strumenti e metodi.

Le mie 4 domande da redattore tecnico sono:

  1. attrazione
    Pochi utilizzatori leggono il manuale d’uso. Ci sono diversi motivi:
    • scarsa abitudine alla lettura,
    • pochi stimoli durante la lettura,
    • rifiuto spontaneo e consolidato contro una specie di documenti spesso redatto in modo ripugnante.

      Uno strumento multimediale ed interattivo attrae e coinvolge maggiormente rispetto ad un documento cartaceo. Vorrei sostituire una parte del manuale d’uso tradizionale con un corso e-learning per raggiungere e coinvolgere un numero maggiore degli utilizzatori.
      Esistono delle analisi dei partecipanti in base alla loro conoscenza informatica, al loro livello scolastico, alla loro età, ecc..?

  2. tenacia
    Gli stimoli multimediali contro l’isolamento dell’utilizzatore:
    Quanto alto è la percentuale degli abbandoni rispetto ad un corso tradizionale?

  3. costo
    Quanto costa la realizzazione di un corso e-learning?

  4. know-how
    A mio avviso la progettazione di un corso e-learning in tanti aspetti è paragonabile alla progettazione di un manuale d’uso tradizionale. Che cosa deve imparare un technical writer per realizzare un corso e-learning?
Ansioso di trovare entro breve qui il programma.

martedì 8 gennaio 2008

Wikiversity: technical writing, corso di base

Un percorso interessante creato come primo approccio al technical writing. Il corso focalizza la documentazione di prodotti software. Ma la maggior parte della materie è applicabile anche sulla documentazione di altri prodotti. Per seguire il corso serve una buona conoscenza delle lingua inglese.

Ritengo questo corso una ottima iniziativa. Il contenuto è chiaramente ristretto. Alcuni aspetti vengono soltanto sfiorati, altre tralasciati:
Esempio: la terminologia si esaurisce con 2 glossari. Aspetti legali, norme e la rappresentazione grafica mancano per ora.

Questo corso rappresenta comunque lo stato d’arte. Contiene degli aspetti interessanti ed innovativi e non solo per redattori tecnici di primo pelo.
La consueta analisi dei lettori termina con la specificazione di un lettore immaginario. Questo è un metodo recente che aiuta a calarsi nei panni del lettore.

Ampio lo spazio dedicato alla strutturazione delle informazioni, un altro aspetto molto importante.

Ogni argomento contiene tanti riferimenti web per approfondire la materie.

Il corso si appoggio su un wiki. Il suo contenuto quindi si evolve continuamente.
Il corso è gratuito e comprende dei feedback sugli esercizi.
Buon lavoro!

domenica 6 gennaio 2008

Scrivere chiaro e semplice

E' disponibile online la guida completa sulla "Accessibilità" di Michele Diodati. L'omonimo volume pubblicato da Apogeo nel settembre 2007 è quindi consultabile liberamente.

Per tutti i redattori tecnici che creano esclusivamente dei documenti cartacei oppure pdf consiglio di leggere le parti relativi alla comprensibilità:

Cap.7 - Chiarire l’uso della lingua
Cap.19 - Garantire che i documenti siano chiari e semplici
Appendice B - Per una lingua dell’accessibilità (di Giovanni Acerboni)

Tante grazie a Michele.

giovedì 3 gennaio 2008

unexpected ROI from terminology

Con la gentile autorizzazione del Multilingual Computing riporto il link all'articolo dell'Aprile/Maggio 2007.








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Click the thumbnail or here to go to the issue.


Paste this link into a browser: http://multilingual.texterity.com/multilingual/200704/?pg=50&pm=2&u1=friend&sub_id=DxAuVKyoSVtgv

martedì 1 gennaio 2008

Più importante il concetto => più confusi i termini

Ogni azienda produttrice ha una serie di concetti tecnici strategici. Naturalmente tutto il personale tecnico ha delle idee chiarissime a riguardo. Ma le espressioni per descrivere questi concetti delle volte sono variabili.

La terminologia tecnica non è coerente. Questo fatto crea fraintesi o almeno dubbi da parte dei traduttore e degli utilizzatori. Uno descrive un concetto per la sua funzione, uno per la sua forma o il suo colore e uno per una per la sua caratteristica ecc.

esempio: la morsa, il pressore del pezzo, il cilindro di bloccaggio ecc.
Fino li niente di nuovo.

Mi sto accorgendo invece di una regolarità nella incoerenza: il rapporto tra l'importanza del concetto ed il grado della incoerenza terminologica: Più importante il concetto più confusi sono i suoi termini.

Questo viene probabilmente dal fatto che molte persone dell'azienda hanno bisogno di esprimere lo stesso concetto con le proprie parole. Con conoscenze di base diverse e non avendo un glossario aziendale a disposizione la proliferazione dei termini procede.

Il redattore tecnico invece consolida questa varietà terminologica nel manuale d'uso e la diffonde. E più ne ha più ne mette. Questo gli è stato insegnato a scuola nella scrittura letteraria: Mai ripetere la stessa parola!

La quantità dei sinonimi (o quasi sinonimi) nel manuale d'uso quindi potrebbe essere un buon indizio per l'importanza del concetto per l'azienda.

Bene. Proprio i concetti più importanti con la terminologia più confusa. Il lato positivo: Mi sembra di capire che il numero di questi concetti strategici è basso. Solitamente non sforziamo la nostra creatività per i concetti di base come le viti, i dadi e le rondelle.